Riassunto dei dati raccolte dalla Società Amatori Terranova attraverso la compilazione della scheda sulla fertilità
Premessa
Materiali e metodi utilizzati per eseguire questo lavoro verranno illustrati e discussi nel corso dell’assemblea annuale dei soci il 24 marzo. Successivamente verranno pubblicati sul Cane di Terranova.
Il consiglio direttivo coglie l’occasione per ringraziare quanti hanno collaborato.
I dati raccolti riguardano 48 gravidanze, portate a termine nell’arco di due anni da femmine di razza Terranova. La fascia di età va dai 18 mesi ai 7 anni con cucciolate valide per numero e sopravvivenza ad entrambi gli estremi.
Il tipo di fecondazione maggiormente utilizzata è stata quella artificiale guidata solo in meno della metà dei casi dallo striscio vaginale (11 su 29 fecondazioni articiali). L’utilizzo del dosaggio del progesterone è stato trascurabile. Le cucciolate sono state valide, con una media di nati quasi identica (7 per le monte naturali, 6 per le fecondazioini artificiali).
La durata della gravidanza non si discosta dalla media di 63gg.
L’espletamento del parto è avvenuto nella stragrande maggioranza dei casi in maniera naturale. Solo sei parti cesarei (di cui due per un cucciolo solo).
Interessanti a nostro avviso sono i dati riguardanti i cuccioli:
– la media è di sette cuccioli per parto
– i nati morti rappresentano l’8% senza una significativa differenza fra parti normali e parti cesarei
– le prime 24 ore di vita presentano una mortalità del 3% con una maggiore incidenza nei parti cesarei
– nella prima settimana si risale all’8% dei decessi,anche qui con maggiore incidenza a carico dei cesarei
– se andiamo quindi a vedere ad una settimana dalla nascita, la media di ogni cucciolata è di 6 soggetti per i parti naturali, di 3 per i cesarei.
Le prime impressioni che si hanno da questi dati sono che il tipo di fecondazione incide poco o niente sulla gravidanza, mentre il tipo di parto incide molto sulla sopravvivenza dei cuccioli. Va sottolineato che comunque i parti cesarei sono veramente pochi e questa statistica andrà rivista più avanti quando ci saranno numeri maggiori.
Altra cosa da sottolineare è che la mortalità nelle prime 24 ore è bassa, probabilmente perchè ancora non ci sono le interazioni con la realtà circostante (infezioni, allattamento ecc.). La stessa risale nel resto della prima settimana all’8%.
Questi dati, che speriamo siano fonte di discussione e confronto, andrebbero periodicamente ricontrollati per evidenziare per tempo variazioni in negativo o positivo di certi valori e poter quindi intervenire sempre nell’ottica di tutelare il benessere della razza.